Itinerari di San Luca

Sentieri e percorsi da visitare

L'Aspromonte di Alvaro

L’Aspromonte di Alvaro immerge i piedi nei mari Tirreno e Jonio. D’inverno, i tanti e suggestivi luoghi posti a quote elevate sono carichi di neve, mentre d’estate le temperature raggiungono valori notevoli. Quindi, soprattutto in primavera e autunno, i sentieri che si sviluppano a quote basse offrono opportunità escursionistiche di grande interesse, spesso inimmaginabili per chi non conosce la bellezza e la varietà ambientale dell’Aspromonte. Un territorio incantato, grazie alla bellezza incontaminata dei paesaggi del Parco Nazionale che la penna di Corrado Alvaro, ne ha saputo cantare la “vita cruda”, tra fiumare, gole e dirupi dal fascino antico e selvaggio.

Le maggiori possibilità di percorrere tranquillamente i tanti sentieri si hanno sul versante ionico, che ai primi coloni greci dovette apparire come un grande manto di vegetazione che, dalle cime più elevate, scendeva verso il mare, interrotto soltanto da una moltitudine di singolarità geomorfologiche e dagli ampi greti delle fiumare. Quando di quest’acrocoro si parlava solo in termini negativi, per via degli eventi malavitosi, alcuni soci della sezione “Aspromonte” del CAI, insieme ai giovani di San Luca e al gruppo escursionistico “Gente in Aspromonte”, incoraggiati dai vertici del sodalizio, cominciarono a segnare il “Sentiero Italia”. Quest’area è caratterizzata dai complessi rocciosi denominati Pietra Castello (943 m), un grande balcone battuto dai venti, dal quale è possibile osservare le Rocche di San Pietro (m 578), Pietra di Febo (870 m), Pietra Lunga (817 m) e la celeberrima Pietra Cappa (829 m), quest’ultima considerata il monolite più grande d’Europa. Questi monoliti, circondati da boschi di leccio e castagno, conferiscono all’ambiente circostante un’atmosfera originale. L’avvicinamento a questi luoghi con l’automobile può avvenire tramite la strada provinciale (SP72) che collega la Strada Statale 106 (SS 106) con l’abitato di San Luca; quest’ultimo ospita la sede del Centro Visita del Parco Nazionale dell’Aspromonte, ubicato presso “Casa Fera”.

La vallata delle grandi pietre

Pietra Cappa e Rocche di San Pietro

Punto di partenza e arrivo:

San Luca (249 slm) – Rifugio San Giorgio (681 slm)

Tempo di percorrenza:

4 ore circa

Difficoltà:

facile

Cartografia:

IGM scala 1:25000 foglio n. 603 sez IV San Luca

Itinerario

L’escursione nella Vallata delle Grandi Pietre, che si snoda nei primi contrafforti aspromontani tra piste e sentieri, richiama il paesaggio tipico della Cappadocia. Dopo aver lasciato in automobile l’abitato di San Luca in direzione Montalto, dopo circa 8 chilometri e avendo superato Pietra Lunga, si imbocca, a destra, una pista sterrata in discesa che, in poco più di 2 chilometri, conduce al rifugio forestale di San Giorgio. Da qui si sviluppa il percorso che fiancheggia Pietra Cappa, detta la regina dell’Aspromonte per la sua grande mole e la strana forma che ha fatto nascere numerose leggende.

Il monolite, il cui periplo dura circa un’ora, è circondato da un bosco di lecci e castagni secolari. Nei pressi si trovano anche i ruderi della chiesetta bizantina di San Giorgio che non presenta copertura, ma solo porzioni di muro.

Poco distanti si incontrano le Rocche di San Pietro, ritenute, per le grotte e i giacigli scavati nella pietra, un luogo di eremitaggio per fedeli di rito greco. La scalata alla sommità è facilitata dalla presenza di gradini scavati nella roccia. La caverna a due piani intercomunicanti, abitata intorno al 1100 dai monaci basiliani, si trova in cima alla rocca. Questi monoliti sono diventati nel tempo una frequentata meta turistica. Lungo l’itinerario è possibile osservare i tipici componenti della vegetazione mediterranea come il lentisco, il mirto, la fillirea, il corbezzolo, l’alloro, l’erica, e tanti altri.

La vallata delle grandi pietre

Pietra Castello

Punto di partenza e arrivo:

San Luca (249 slm) – Pietra Castello (943 slm)

Tempo di percorrenza:

6 ore circa

Difficoltà:

media

Cartografia:

IGM scala 1:25000 foglio n. 603 sez IV San Luca

Dislivello in salita e discesa:

694 metri

Itinerario

È una bellissima escursione che necessita di esperienza solo alla fine del percorso. Si parte dalla chiesa principale di San Luca e, dopo aver risalito i vicoli del centro storico e attraversato dei coltivi, ci si immette su una stradina che prima incontra la sorgente Ceramidìo e poi termina in una grande radura. Si entra quindi in un fitto bosco di querce, come il farnetto, il leccio e la roverella. Successivamente, attraverso una breve ma ripida salita, si entra nella fortificazione dove si possono osservare importanti segni umani come i ruderi di cinte murarie, purtroppo, in precarie condizioni di conservazione.

La parte sovrastante (943 m), di sorprendente bellezza, è caratterizzata da un’ampia fenditura dove ci si può riparare in caso di maltempo, ma dove è anche possibile consumare un buon pasto. Da questo punto di osservazione straordinario gli escursionisti possono, guardando verso nord, osservare i monoliti arenacei di origine eocenica, circondati da boschi di leccio e castagno come Pietra di Febo, Pietra Lunga e la celeberrima Pietra Cappa; continuando a guardare in senso orario possono riconoscere la costa dei Gelsomini da Roccella fino a Capo Bruzzano. Poi, affacciandosi a sud verso la fiumara Bonamico, si possono vedere la frana di Fassari e quella di Costantino dalla quale, a seguito dello scalzamento delle pareti della pendice del corso d’acqua sottostante, si è originato il lago Costantino.

Sulla cima di Montalto

Statua del Cristo Redentore

Punto di partenza e arrivo:

San Luca (249 slm) – Cima Montalto (1955 slm)

Tempo di percorrenza:

5 ore circa

Difficoltà:

facile

Cartografia:

IGM scala 1:25000 foglio n. 603 sez IV San Luca

Periodo consigliato:

da Giugno a Ottobre

Itinerario

Una meta privilegiata dagli escursionisti è Montalto, la vetta più alta dell’Aspromonte. Il fascino dell’escursione a Montalto è arricchito dalla presenza, sulla sua sommità, del bronzo della statua del Cristo Redentore e da quello della Rosa dei Venti. Per celebrare l’Anno Santo 1900 nacque l’idea di realizzare venti monumenti dedicati al Redentore su altrettante montagne d’Italia e Montalto fu una delle località prescelte. La statua del Redentore, che si ergeva su ”una base marmorea alta oltre dieci metri”, con il trascorrere degli anni fu danneggiata dalle intemperie e dal 1937 in poi e’ stata ricostruita per ben tre volte, l’ultima nel 2023. Dal 20 agosto 1994, a pochi metri dalla statua del Redentore, vi e’ anche una ”rosa dei venti” in fusione di bronzo sistemata su un monoblocco di pietra di Lazzaro. Strumento di orientamento per gli escursionisti e gli appasionati di montagna, la ”rosa dei venti” vuole anche essere il simbolo della ricerca, della ragione, della tolleranza e della fratellanza.

Montalto, con i suoi panorami, col suo silenzio, con i suoi simboli è dunque meta privilegiata dagli escursionisti ed importante crocevia per chi percorre a piedi l’Aspromonte. Si raggiunge facilmente in automobile da San Luca, imboccando la strada che dal borgo antico del paese porta verso la Montalto. Dopo aver proseguito per circa 9 Km si raggiunge una biforcazione (bivio Santa Maria) che a sinistra, porta al Santuario di Polsi, mentre a destra conduce a Montalto. Imboccando la strada a destra, si prosegue per circa 20 Km, fino a raggiunge il bivio di Montalto, dove bisogna svoltare a sinistra verso Polsi e proseguire per circa 20 metri, dove è possibile parcheggiare l’automobile. Da qui in poi, per raggiungere la sommità dell’Aspromonte bisogna fare un tratto a piedi. Vi sono due possibilità per raggiungere la cima:

  1. La scalinata: è la salita principale, composta da gradoni, al momento danneggiata dalle intemperie, è abbastanza ripida e s’impiegano venti minuti per raggiungere la cima;
  2. La staccionata: è un sentiero piuttosto pianeggiante, immerso nei boschi con frequenti aree di sosta fornite di panchine, è una salita facile e si percorre in circa trenta minuti;

Arrivati sulla sommità, si è accolti dalla statua del Redentore e da un meraviglioso panorama dove l’Etna, Stromboli e Vulcano, insieme alle Serre Calabresi, offrono scenari d’incomparabile bellezza. Da qui è possibile orizzontarsi grazie alla rosa dei venti situata accanto alla statua del Redentore.