Storia della Fondazione

foto atto istituzione fondazione corrado alvaro

La Fondazione è stata istituita con atto pubblico formale, la sera del 24 gennaio 1997 dal Comune di San Luca, la Regione Calabria, l’Amministrazione Provinciale di Reggio Calabria e l’Università della Calabria, nella palestra della scuola elementare di San Luca, intitolata, tanto per cambiare a Corrado Alvaro, alla presenza del notaio dottoressa Antonietta Ardizzone con sede in Bovalino Marina. Erano le 17,30 di una sera tranquilla, tipicamente aspromontana.

In due ore, perché la firma dell’atto fu preceduta da un convegno su “Una Fondazione per la rinascita”, sono stati raccontati cinque anni di intenso lavoro, quanti sono serviti perché l’Amministrazione comunale, guidata prima dall’ing. Giuseppe Pelle e successivamente da Sebastiano Strangio e Francesco Pelle, anche lui di professione ingegnere, e gli Assessori Bruno Bartolo, Antonio Vottari e Antonio Strangio, che in tempi diversi gestirono la delega alla Pubblica Istruzione e alla Cultura, collaborati da don Pino Strangio, padre Stefano De Fiores, Fortunato Nocera, Stefano Giampaolo, Pino Messineo, Sebastiano Romeo, Aurelio Pelle, Domenico Giampaolo e successivamente, Giuseppe Strangio, Domenico Giampaolo, Domenico Nirta, Domenico Vottari, Francesco Vottari e tanti altri ancora, mettessero fine a una telenovela sulla quale, pochi giorni prima, si erano pure contrapposti i venti di sciopero che interessarono la fascia Jonica, dove i giovani – finalmente! – avevano deciso di occupare le aule comunali e le strade, per gridare tutta la loro rabbia e delusione nei confronti dei governi regionali e nazionali che conoscevano soltanto il verbo promettere.

foto atto istituzione fondazione corrado alvaro

Appunto per questo, l’Amministrazione comunale guidata dall’ing. Francesco Pelle, fu anche costretta a rinviare di qualche giorno la firma dell’atto che in un primo tempo era stata prevista per giorno 18 gennaio, perché, mai come in quel momento era necessario stringersi intorno a circa 500 giovani che avevano deciso di occupare l’aula consiliare. Una forma di solidarietà civica sposata da tutti i consiglieri con la quale si intendeva sottolineare la protesta giusta e legittima di chi non riusciva a coniugare il verbo lavorare.

Poi venne la firma, e la Fondazione, legittimata in tutto, iniziò il suo cammino fatto di Convegni, Tavole rotonde, Incontri, Seminari, Mostre, Laboratori di Scrittura Creativa, Viaggi all’estero e, dulcis in fundu il Premio Nazionale Corrado Alvaro che, a ragione, costituisce il fiore all’occhiello di una struttura che con l’acquisizione del Riconoscimento Nazionale, ha finalmente toccato la punta più alta.